Omaggio a Charles Dickens
Ricorre oggi il bicentenario di un grande scrittore e non posso non ricordarlo, non solo perchè "Canto di Natale" resterà sempre tra i miei romanzi preferiti, ma soprattutto per il suo contributo alla letteratura mondiale.
"Forse non esiste un altro scrittore che sia stato capace di raccontare una città come Dickens ha descritto Londra. Le sue strade, ora larghe e percorse da eleganti carrozze, ora viuzze fetide, a stento illuminate dalle lanterne degli antri frequentati da uomini e donne di malaffare; la sua gente, dipinta in grandi affreschi vivacissimi, o ritratta da vicino, così vicino da mostrare gli occhi arrossati dall'alcool o dal pianto di una prostituta, la bocca piegata in una smorfia amara dei bambini già ladri a dodici anni. La grande metropoli rimane sullo sfondo anche quando Dickens racconta la vita della provincia e scrive dei "Tempi difficili" degli operai che allora conoscevano lo sfruttamento introdotto dalla rivoluzione industriale; quando scrive di "Grandi speranze" che fioriscono sulle rovine del passato, con tante fatiche e dolori. Vuole, Dickens, sempre un lieto fine alle sue storie, che tutto si risolva come nella notte di Natale di Scrooge, o nella storia di "David Copperfield", ma spesso l'accento non è posato con eleganza sul bel finale, sul bel matrimonio, sul cattivo che diventa buono. L'accento, anche con sfumature ironiche irresistibili, cade quasi a malincuore sulla disperazione che invade la vita quotidiana di tanti uomini e donne sofferenti senza colpa, sulla cattiveria contro i bambini e gli indifesi; Dickens è immenso quando si accosta ai perdenti. Pensiamo a Oliver Twist, nato in un ospizio per poveri, e lo vediamo non con indosso i begli abiti da giovane aristocratico che alla fine conquisterà, ma vestito di stracci, sporco di fango e fumo, mentre corre con la sua banda di piccoli ladri nelle strade della grande, maleodorante, popolatissima, splendida Londra."
Charles Dickens nacque a Portsmouth nel 1812. Trascorse l’infanzia a Chatham e poi seguì il padre in un traumatico trasferimento a Londra. Della metropoli in cui visse fece il centro ispiratore della sua arte, il centro di un quadro vivo e mobile, un caleidoscopio armonico e colorato di personaggi, conflitti sociali, umori e fermenti della sua epoca. Morì nel 1870.
Cronologia delle Opere
- 1836 The posthumous papers of the Pickwick Club - Il Circolo Pickwick
- 1837 Oliver Twist: or, the parish boy's progress - Oliver Twist
- 1838 Nicholas Nickleby
- 1840 The old curiosity shop - La bottega dell'antiquario
- 1841 Barnaby Rudge
- 1842 American Notes - L'America
- 1843 Martin Chuzzlewit
- 1843 Christmas books - Racconti di Natale
- 1846 Pictures from Italy -Impressioni d'Italia
- 1847 Dombey and son - Dombey e figlio
- 1849 David Copperfield
- 1852 Bleak house - Casa desolata
- 1854 Hard times - Tempi difficili
- 1857 Little Dorritt - La piccola Dorritt
- 1859 The mistery of Edwin Drood - Il mistero di Edwin Drood
- 1859 A tale of two cities - Le due città
- 1860 Great expectations - Grandi speranze
- 1864 Our mutual friend - Il nostro comune amico
Ciao, anche a me è piaciuto molto "Canto di Natale", in realtà è anche l'unica sua opera che ho letto... ormai anni or sono
RispondiEliminagrazie, FairyRain, speravo che avessi scritto su Dickens. Ieri ho sentito qualche pezzetto di Canto di Natale su Radiotre. Credo che sarà uno dei prossimi autori che prenderò in biblioteca.
RispondiEliminaUn abbraccio :-)
Ci sono anche alcuni recenti (e ben fatti) sceneggiati della BBC tratti da suoi famosi romanzi, assolutamente da vedere per immergersi nelle atmosfere dickensiane...
RispondiEliminaCiao, un saluto affettuoso! ^^
Sceneggiati anche italiani. ^_^
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