Book Rewind: TI VIVRO' ACCANTO La favola infinita di Renato Zero
In
occasione del 1° posto nella TOP 100 della Classifica Kindle Store, raggiunto ancora una volta dall'ebook CHI SEI - Renato Zero, luci ed ombre di un carisma, di Massimo Del Papa (di cui ho parlato in anteprima QUI), ripropongo la mia recensione e l'intervista, fatta all'uscita di "TI VIVRO' ACCANTO", all'autore.
Riproporre è riportare un po' in vita il mio vecchio blog, il cui materiale purtroppo andò totalmente perduto con la cancellazione della piattaforma splinder.
TI VIVRO' ACCANTO
La favola infinita di Renato Zero
di Massimo Del Papa
(Ed. Meridiano Zero)
Trama: Da autentico corsaro della critica musicale Massimo Del Papa compone, con "Ti vivrò accanto", un patchwork ribollente e abrasivo in grado di staccare dallo stampo delle parole i contorni e i colori di un artista, unico, difficilmente definibile, per quella sua capacità camaleontica di cambiare pelle e anima. Si arriva così alla fine di un viaggio pieno di avventure e canzoni indimenticabili per trovare Renato Zero, tratteggiato qui in tutta la sua ribellione, fra abissi e cime, stelle e inferni personali che rappresentano la cifra più vera per mantenere intatto il proprio credo d'artista: non tradire se stesso. Il libro offre un panorama completo sull'opera di Renato Zero: la ricostruzione degli esordi sulle assi del palcoscenico del Piper romano, il primo successo con dischi come Zerofobia, Zerolandia, EroZero, per fotografarlo, scarico e svuotato, agli inizi degli anni Ottanta dopo gli ultimi fuochi di Artide e Antartide e vederlo finire dritto nel baratro dell'indifferenza, tradito da un pubblico che aveva condiviso il sabba a base di lustrini, tutine attillate e canzoni manifesto. E poi, dopo il deserto, la rinascita, sdoganata attraverso la ricreazione di un personaggio che sposa l'opposto del 'gemello malvagio' del debutto, ora invece tutto introspezione, sermoni e crisi mistiche.
Prefazione di Marinella Venegoni, oltre trecento pagine zeppe di emozioni, colori, analisi, graffi scoccati da una penna dal piglio micidiale, capace di imbizzarrirsi dove serve e di avvolgere in pennacchi d’inchiostro una figura gloriosa della musica italiana.
Data di pubblicazione: 15 aprile 2009
Commento: Il libro migliore scritto su Renato Zero
Il libro è un lavoro accurato, approfondito, serio.
Scritto in maniera coinvolgente e con uno stile particolare, non
contiene gossip ma la storia di un artista analizzato attravero la sua
arte, brano dopo brano, dai primissimi inizi all'ultimo lavoro
"Presente". La musica e la storia di Renato Zero seguono un percorso
storico che viene intessuto ed emerge nella narrazione senza mai
appesantirla, anzi donandole ancora maggiore interesse! E' introdotto
dalla bellissima prefazione di Marinella Venegoni, critico musicale de
"La Stampa", che ne ha colto con sensibilità lo spirito e l'essenza.
Lo consiglio davvero!
Giudizio:
L'AUTORE parla di "TI VIVRO'ACCANTO"
(QUI l'intervista originale): Sulla soglia dei 45, venti dei quali spesi a scrivere contro tutto ciò che si muove, l'ho fatto. Un libro su Renato Zero. L'ho fatto per allegria, per malinconia, per tenermi compagnia. Le stagioni passavano, io sempre qui ad occuparmi prima di cronaca nera e giudiziaria, poi di interviste, di inchieste, di litigate, poi di libri su Milano, sulla politica, sugli italiani, sulla fragilità degli umani, su poesie fatte in casa da leggere su un palco, su un blog che ormai è il mio prolungamento (http://babysnakes.splinder.com/ ORA ), tant'è vero che qui mi faccio in 4. E intanto la voce di questo personaggio tutto sommato enigmatico, non si stancava d'accompagnarmi, sfidando i mutamenti della mia vita: dalla scuola con la cartella al marciapiede col taccuino, dalla macchina per scrivere al foglio acceso d'un computer, da Milano alle Marche, da single a sposato. Lui c'era sempre. Presente. Presente Renato Zero, presente il sottoscritto. A un mese circa dall'uscita del nuovo disco, approda in libreria il frutto di un lungo raccontare per puro piacere personale, da ultimo inopinatamente trasformato in edizione grazie all'entusiasmo di Meridiano Zero (e poi diteci che non siamo coerenti!) e alla complicità di Marinella Venegoni, critico musicale de “la Stampa”, che non ha mai smesso di pungolarmi perchè il mio lavoro uscisse allo scoperto, confrontandosi con la sfida degli scaffali. Marinella ha firmato una stupenda prefazione, cogliendo con sensibilità di donna e di giornalista di razza il senso di una resa dei conti fra Renato e Zero; ma pure fra l'autore del libro galeotto e se stesso. Un vivere accanto che comincia con una Zerofobia ancora in bianco e nero e si ritrova ad una contemporaneità smaterializzata, digitale, in “mpZero” e oltre, ma non per questo meno concreta, meno Presente. Una retrospettiva in cui l'opera di Zero attraversa come un filo rosso, album dopo album, quasi mezzo secolo di vita italiana. Non uno spionaggio ansimante, non cosa ha fatto nella sua vita Renato Zero minuto per minuto. Piuttosto, se vogliamo abusare di termini ingobranti, un'esegesi: a parlare sia la musica, perchè non c'è artista che le abbia delegato altrettanta autobiografia. I brani, i dischi come un ponte verso la gente, l'arte che rifluisce nella vita. Questo libro si astiene da ogni pettegolezzo e dall'invadenza di volere illustrare e semmai motivare scelte che appartengono solo a chi le maturò, per rimettere le canzoni al posto che meritano. Analizzate in tutte le loro implicazioni, i significati, i collegamenti con le altre forme artistiche dalla pittura al cinema, dalla letteratura al teatro, così abbondanti in Renato Zero, ma non sempre riconoscibili a colpo d'occhio. La musica stessa, inoltre, meritava un approfondimento finalmente degno, depurato dall'ombra lunga e spesso ingombrante del suo artefice. Che non è solo un magnifico istrione, un irripetibile stregone da spettacolo, ma anche, diremmo soprattutto, un autore in grado di assimilare le influenze più disparate, fra i primissimi a partire dai “nuovi suoni” anglosassoni della metà degli anni Sessanta per poi recuperare, riscrivendola senza imbarazzi, la grande tradizione melodica, e finanche operistica, italiana.
(QUI l'intervista originale): Sulla soglia dei 45, venti dei quali spesi a scrivere contro tutto ciò che si muove, l'ho fatto. Un libro su Renato Zero. L'ho fatto per allegria, per malinconia, per tenermi compagnia. Le stagioni passavano, io sempre qui ad occuparmi prima di cronaca nera e giudiziaria, poi di interviste, di inchieste, di litigate, poi di libri su Milano, sulla politica, sugli italiani, sulla fragilità degli umani, su poesie fatte in casa da leggere su un palco, su un blog che ormai è il mio prolungamento (http://babysnakes.splinder.com/ ORA ), tant'è vero che qui mi faccio in 4. E intanto la voce di questo personaggio tutto sommato enigmatico, non si stancava d'accompagnarmi, sfidando i mutamenti della mia vita: dalla scuola con la cartella al marciapiede col taccuino, dalla macchina per scrivere al foglio acceso d'un computer, da Milano alle Marche, da single a sposato. Lui c'era sempre. Presente. Presente Renato Zero, presente il sottoscritto. A un mese circa dall'uscita del nuovo disco, approda in libreria il frutto di un lungo raccontare per puro piacere personale, da ultimo inopinatamente trasformato in edizione grazie all'entusiasmo di Meridiano Zero (e poi diteci che non siamo coerenti!) e alla complicità di Marinella Venegoni, critico musicale de “la Stampa”, che non ha mai smesso di pungolarmi perchè il mio lavoro uscisse allo scoperto, confrontandosi con la sfida degli scaffali. Marinella ha firmato una stupenda prefazione, cogliendo con sensibilità di donna e di giornalista di razza il senso di una resa dei conti fra Renato e Zero; ma pure fra l'autore del libro galeotto e se stesso. Un vivere accanto che comincia con una Zerofobia ancora in bianco e nero e si ritrova ad una contemporaneità smaterializzata, digitale, in “mpZero” e oltre, ma non per questo meno concreta, meno Presente. Una retrospettiva in cui l'opera di Zero attraversa come un filo rosso, album dopo album, quasi mezzo secolo di vita italiana. Non uno spionaggio ansimante, non cosa ha fatto nella sua vita Renato Zero minuto per minuto. Piuttosto, se vogliamo abusare di termini ingobranti, un'esegesi: a parlare sia la musica, perchè non c'è artista che le abbia delegato altrettanta autobiografia. I brani, i dischi come un ponte verso la gente, l'arte che rifluisce nella vita. Questo libro si astiene da ogni pettegolezzo e dall'invadenza di volere illustrare e semmai motivare scelte che appartengono solo a chi le maturò, per rimettere le canzoni al posto che meritano. Analizzate in tutte le loro implicazioni, i significati, i collegamenti con le altre forme artistiche dalla pittura al cinema, dalla letteratura al teatro, così abbondanti in Renato Zero, ma non sempre riconoscibili a colpo d'occhio. La musica stessa, inoltre, meritava un approfondimento finalmente degno, depurato dall'ombra lunga e spesso ingombrante del suo artefice. Che non è solo un magnifico istrione, un irripetibile stregone da spettacolo, ma anche, diremmo soprattutto, un autore in grado di assimilare le influenze più disparate, fra i primissimi a partire dai “nuovi suoni” anglosassoni della metà degli anni Sessanta per poi recuperare, riscrivendola senza imbarazzi, la grande tradizione melodica, e finanche operistica, italiana.
Il booktrailer
Complimenti! :)
RispondiEliminaE' una soddisfazione doppia quando si fa tutto da soli ... ;)
EliminaCredo che tu conosca l'autore di persona. Quindi ti/vi faccio i complimenti anche io! :)
RispondiEliminaDoppiamente grazie! ^_^
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